domenica 11 novembre 2012

La Mia Mantia: Episodio 5 - Franco Caruso



Questa puntata è su Franco Caruso, il padre dei ragazzi che oggi portano avanti il Bar Caruso, un uomo timido ma di gran cuore e buon umore, sempre avanti a tutti, cercando d'innovare , cercando il meglio guardando sempre verso il futuro.

Tre anni fa vivevo in Venezuela, un Paese che oggigiorno vive nella violenza. Agli inizi del 2009 sono stato vittima di un sequestro insieme al fratello minore di una mia amica. Prima di questo ero stato arrestato dalla polizia per  essere sceso in Piazza a protestare contro il governo. Mesi dopo il sequestro, hanno tentato di rubarmi la macchina una banda do motociclisti i quali mi hanno malmenato fino a quando non è arrivata la polizia. Dopo questa terza esperienza ho deciso di prendere un aereo per l'Italia,  e  non ritornare mai più. 

Non posso spiegare con parole ciò che si sente avere una pistola in testa e sapere che morirai. Posso dire che si ha un momento di tranquilllità, nell'accettare le cose come vengono.E l'unica cosa che ti infastidisce è non poter decidere quando morire ma che sia un altro che abbia questo potere. La morte non è ciò che ti attormenta bensì il diritto che si arrogano a decidere per te.

Sono arrivato a casa di mio padre e purtroppo la mia famiglia non è riusicta a capire il mio silenzio. Ho passato diversi giorni senza poter dormire e tormentato dall'incertezza sul giro che prendeva la mia vita. Il mio paese mi aveva rifiutato con violenza e ora rimaneva questa terra, le mie radici da dove i miei nonni erano emigrati.

Un giorno, mentre passeggiavo per strada evitando di pensare ho trovato un cartello che divceva: “Cercasi cameriere” fuori dal Bar Caruso. Sono entrato, ho parlato con Francesco. Mi ha domandato se avevo esperienza e ho mentito. Io non avevo alcuna idea di cosa fosse servire un tavolo. Mi ha messo alla prova dandomi uno dei lavori che più ho goduto nella mia vita. Essere cameriere non è facile, come si può pensare: bisogna essere rapidi, agili, fisica  e mentalmente, bisogna ricordare i nomi, le comande, i prodotti, i gusti di gelati, conoscere il paese, insomma mille cose in più. 

In questo Bar, grazie alla famiglia Caruso che mi ha insegnato tutto ciò di cui avevo bisogno, dal dialetto calabrese fino a come preparare un buon caffè. Qui ho trovato la pace che mi mancava nell'animo e non solo questo, ho trovato anche grandi amici e l'amore per questo paese, Amantea.



Giulio Vita

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