La Mia Mantia: Episodio 1 - Rocco Munno

Conosco Rocco Munno da quando sono tornato ad Amantea nel 2003, allora avevo quindici anni e non sapevo guidare, nemmeno conoscevo bene le strade del paese.

Papà mi ha portato al negozio di Rocco, un posto assurdo pieno di pezzi di biciclette: ruote, manubri, catede, sedili, strumenti di varie misure e forme, un luogo unto che esponeva un muro con circa quindici calendari di donne seminude, tutti nel mese preciso senza equivoci. Quella simbologia mi ricordó l`officina di macchine di Baruta (a Caracas) dove aveva lavorato mio nonno molti anni prima.

Ho scelto una bici da passeggio, rosso scuro e abbastanza invecchiata dagli anni, la quale per il prezzo di venti euro e dopo una riparazione express di Rocco, è stata vittima insieme agli abitanti di Amantea dei miei approdi nel ciclismo.

In Tutti questi anni, Rocco è stato un luogo familiare, parte inseparabile del paese e sopratutto in estate quando si  ritrovano per gonfiare le gomme, riparare i raggi, affittare o acquistare una bici, o semplicemente fargli compagnia, così come fa una cagnolina nera tranquilla fuori dall’ officina , ascoltanto le storie di quest`uomo di circa sessanta anni ma con un corpo da ventenne, ciclista , riparatore di biciclette, architetto del corpo e ingegnere del velocipide, instancabile matacchione e fan numero della Juventus.

Mentre gli facciamo l`intervista, va e viene dalla sua officina, i clienti passano, rimangono a parlare e lui contento ci racconta le sue proeze di infanzia , orgoglioso del bambino che è stato, e ci incanta con il suo ritmo da locomotrice, con il quale fa apparire che l`officina lo portano avanti una squadra di persone nonostante non abbia neanche un aiutante e così tra una barzelletta e uno scherzo ci ha regalato questi minuti che condividiamo con voi.

Giulio Vita